domenica 25 novembre 2012

Le memorie della strega



Che faccio qui sola? Per chi cucino? Pur avendo secoli di pazienza alle spalle, ora mi annoio. Non posso mica star qui ad aspettare il ritorno dei ragazzi, sono appena partiti…
Mi rimetterò al lavoro. Preparo scopa e borsoni, e via! Me ne vado alla Manzoni. Ho sentito dire  che lì si trovano bambini  in buona salute, teneri teneri, di carattere socievole e fiducioso, prede facili.
Ma quasi quasi mi viene un’idea migliore: mi metto a scrivere.  Scrivere è la mia vecchia passione.
Titolo: Le ricette della strega, è ovvio. Mica tanto originale. Mafalda in  cucina? Mafalda è tornata? Non so, poi ci penso.
Ora preparo due righe sul contesto, tanto per  spiegare che ci sta a fare una strega in cucina.
“Ieri sera i ragazzi sono fuggiti, e il sabba è saltato. Non ci sono più i bambini di una volta: sono tutti dispettosi e disobbedienti.
Erano nella dispensa, chiusi nelle loro gabbiette, all’ingrasso, impegnati con i loro giochi elettronici e la playstation. Sono uscita a comprare le verdure per lo stufato e al mio ritorno le gabbie  erano vuote. Erano fuggiti…e non solo…avevano portato via tutte le prelibatezze che avevo preparato per la cena, nonché giochi elettronici e  playstation, e un paio di oggetti magici.
A questo punto, disperata, ho dovuto rinunciare alla festa, non avendo più i bambini per secondo, e neppure dolci e antipasti.
Non sapendo che fare, ho cominciato a scrivere queste memorie, utili alle giovani streghe per la cattura di bimbi e  il loro ingrasso.”
Mi sembra una storia credibile. C’è il lieto fine per i bambini… ma io non è che ci faccio una gran figura! La grande Mafalda non riesce a tenersi quattro prigionieri! Che diranno le mie colleghe! In un attimo sarò fuori dal giro, il precariato è sempre in agguato! No, non va. Non posso dire che i ragazzi sono fuggiti, ma tantomeno che li ho liberati io, assolutamente no. Che c’è di più sconveniente di una strega buona! Ci vuole una trama che evidenzi e valorizzi la cattiveria della strega!
Ho trovato: racconterò di aver organizzato un cambio, un baratto, come in guerra: libero i prigionieri per riavere, che so, Regina, l’orco, Barbablù.  Certo che contrattare per riavere Regina, così noiosa… ma i lettori non la conoscono, possono credermi. A proposito, vado a chiudere gli scuri, che se Regina vede che sono sola in casa viene su dallo stagno, e si piazza qui a raccontarmi del rospo e dell’ecosistema dello stagno… No, di Biancaneve non parla più, se ne dev’essere scordata. Massì, il baratto può andare, dà anche un’idea di modernità.
Il finale è deciso. La parte centrale sarà rappresentata dalle mie preziose ricette,  magari intercalate dalle storie dei miei bambini.
Mi metto al lavoro, vado a scegliere il materiale. Già che ci sono, cerco la ricetta della torta di pane, per quando torneranno i piccoli; gli piacerà tanto, sono certa. Ma dove l’ho messa…      




 Torta di pane

Ingredienti:
6 panini raffermi
¼ di litro circa  di latte (utilizzare la quantità necessaria per ammorbidire il pane
75 gr. Di burro
75 gr. Di cacao in polvere amaro
100 gr. Di uvetta sultanina
Un uovo
1,5 hg di zucchero

Versare il latte tiepido sul pane .  Schiacciare il pane con una forchetta  e unire lo zucchero, l’uovo e poi  tutti gli altri ingredienti . Mescolare. Versare in una tortiera e infornare a 180 gradi per  un’ora circa. 

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