Che
faccio qui sola? Per chi cucino? Pur avendo secoli di pazienza alle spalle, ora
mi annoio. Non posso mica star qui ad aspettare il ritorno dei ragazzi, sono
appena partiti…
Mi
rimetterò al lavoro. Preparo scopa e borsoni, e via! Me ne vado alla Manzoni.
Ho sentito dire che lì si trovano
bambini in buona salute, teneri teneri,
di carattere socievole e fiducioso, prede facili.
Ma
quasi quasi mi viene un’idea migliore: mi metto a scrivere. Scrivere è la mia vecchia passione.
Titolo:
Le ricette della strega, è ovvio. Mica tanto originale. Mafalda in cucina? Mafalda è tornata? Non so, poi ci
penso.
Ora
preparo due righe sul contesto, tanto per spiegare che ci sta a fare una strega in
cucina.
“Ieri
sera i ragazzi sono fuggiti, e il sabba è saltato. Non ci sono più i bambini di
una volta: sono tutti dispettosi e disobbedienti.
Erano
nella dispensa, chiusi nelle loro gabbiette, all’ingrasso, impegnati con i loro
giochi elettronici e la playstation. Sono uscita a comprare le verdure per lo
stufato e al mio ritorno le gabbie erano
vuote. Erano fuggiti…e non solo…avevano portato via tutte le prelibatezze che
avevo preparato per la cena, nonché giochi elettronici e playstation, e un paio di oggetti magici.
A
questo punto, disperata, ho dovuto rinunciare alla festa, non avendo più i
bambini per secondo, e neppure dolci e antipasti.
Non
sapendo che fare, ho cominciato a scrivere queste memorie, utili alle giovani
streghe per la cattura di bimbi e il
loro ingrasso.”
Mi
sembra una storia credibile. C’è il lieto fine per i bambini… ma io non è che
ci faccio una gran figura! La grande Mafalda non riesce a tenersi quattro
prigionieri! Che diranno le mie colleghe! In un attimo sarò fuori dal giro, il
precariato è sempre in agguato! No, non va. Non posso dire che i ragazzi sono
fuggiti, ma tantomeno che li ho liberati io, assolutamente no. Che c’è di più
sconveniente di una strega buona! Ci vuole una trama che evidenzi e valorizzi
la cattiveria della strega!
Ho
trovato: racconterò di aver organizzato un cambio, un baratto, come in guerra:
libero i prigionieri per riavere, che so, Regina, l’orco, Barbablù. Certo che contrattare per riavere Regina,
così noiosa… ma i lettori non la conoscono, possono credermi. A proposito, vado
a chiudere gli scuri, che se Regina vede che sono sola in casa viene su dallo
stagno, e si piazza qui a raccontarmi del rospo e dell’ecosistema dello stagno…
No, di Biancaneve non parla più, se ne dev’essere scordata. Massì, il baratto
può andare, dà anche un’idea di modernità.
Il
finale è deciso. La parte centrale sarà rappresentata dalle mie preziose
ricette, magari intercalate dalle storie
dei miei bambini.
Mi
metto al lavoro, vado a scegliere il materiale. Già che ci sono, cerco la
ricetta della torta di pane, per quando torneranno i piccoli; gli piacerà
tanto, sono certa. Ma dove l’ho messa…
Torta di
pane
Ingredienti:
6 panini raffermi
¼ di litro circa
di latte (utilizzare la quantità necessaria per ammorbidire il pane
75 gr. Di burro
75 gr. Di cacao in polvere amaro
100 gr. Di uvetta sultanina
Un uovo
1,5 hg di zucchero
Versare il latte tiepido sul pane . Schiacciare il pane con una forchetta e unire lo zucchero, l’uovo e poi tutti gli altri ingredienti . Mescolare.
Versare in una tortiera e infornare a 180 gradi per un’ora circa.
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