Io
sono la strega,
la
strega cattiva.
Non
ce la faccio più.
Le
cose che faccio non sono da strega.
Ho
cucinato per i bambini, lavato, fatto la spesa,
e
fin qui…
Ma
ad un certo punto ho cominciato a cercare giochi nuovi per intrattenerli,
e letture
interessanti.
A dar
retta alle loro curiosità, ad ascoltarli,
e
loro hanno cominciato a domandare,
ad
aspettarmi,
a
chiedere la mia presenza.
E
io non ero abituata,
mi sono fatta prendere.
Educatrice
amica nonna…
Io
sono la strega,
la
strega cattiva.
Così
proprio non va.
Nessuno
forse saprà quel che succede qui,
ma
lo so io.
E so
bene che non va.
Proprio
non va.
Domani
devo fare un dolce per il compleanno di Kevin
e
inventare una magia,
ché
da me un regalino qualunque non si
aspettano certo.
E
io da giorni mi crogiolo nel pensiero di una bella sorpresa.
Ora
devo preparare il pranzo,
poi
aiutare Frida nei compiti,
e
nel frattempo far imparare qualcosa di matematica a Paolo e Kevin,
che
da troppo tempo mancano da scuola,
e
non voglio certo vengano rimandati.
E
tre gocce di coraggio a uno, e tre gocce di umiltà all’altro.
E
dovrò tenere Alice in braccio
quando
sarà stufa dei cartoni,
perché
non vuole che dedichi attenzioni solo ai tre ragazzi,
lei
sola non fa i compiti,
capricciosa
gelosa viziata…
No,
non sono la strega,
la
strega cattiva.
Chi
sono?
-
Mafalda…
Chi
chiama?
-
Mafalda, non
dormo…
Ti sei dimenticata di raccontarci una storia stasera.
Ci racconti di nuovo Biancaneve e la regina invidiosa?
Certo,
Mafalda,
sono
Mafalda.
I
bambini semplificano.
Biancaneve,
certo, ancora una volta.
-
Ma Alice, non la
sai a memoria?
-
Forse… ma mi
piace sentirla da te…
Non è propriamente una befana.E'una strega con crisi di identità...
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