domenica 25 novembre 2012

Regina


L’unica a rimanere sveglia era Regina, sì, la regina cattiva. Aveva davanti a sé il piatto da portata del monte bianco, una montagna enorme di cui restava giusto una spruzzata di neve-panna, e due bottiglie di moscato vuote. E la donna, che i bambini ricordavano altera e superba, piangeva, innaffiando gli ultimi resti di dolce alla panna. E il mascara rigava il bel viso.
-         Mafalda, ho bisogno  di sfogarmi! Ascoltami! Di te mi posso fidare!
Mafalda annuiva paziente.
-         Non posso farcela! Non sarò mai così bella!
-         Come Biancaneve, intendi?
-        E chi se non lei! Tutta la vita a confrontarmi con lei! Bella, gentile,  fine e umile. Oh certo, umile!
-         Certo, si sa,  Biancaneve è… umile.
-         Uff, umile… tutte arie che si dà… per essere superiore. Una bella e umile è … inattaccabile. E poi semplice… Ma la semplicità fa più belle? Cos’è questa storia? Che c’entra la semplicità con la bellezza?
-         Pensi che finga?
Regina scrollò le spalle e poi riprese, con aria mesta.:
-         Ma no, certo!  Ahimè, è proprio così come sembra.  Poi… bella! Sarà! Hai  visto la peluria… sì, i baffi?
-         No.
-         Una cosa orrenda… e poi, che poca classe!
-     Non ci ho fatto proprio caso quando sono stata da lei per la mela…anzi, l’ho trovata deliziosa.
Regina non riusciva a trattenere i singhiozzi:
-         Ti ci metti anche tu? E io sono qui, povera me, trascurata da tutti,  antipatica a tutti per via dell’invidia – che poi, chi non è invidioso, è il vizio che accomuna tutti! – Se non fosse stato per lei, con le sue arie da servetta, sarei la Bella Regina, la Grande Regina, non la regina cattiva. E tutti mi amerebbero, mi adulerebbero e si sprofonderebbero in inchini. Ma, a proposito, lei… dov’è? Sai niente tu? Ma sai che mi è venuta un’idea… Avvicinati…
Regina si mise a sussurrare all’orecchio di Mafalda:
-         Dai, basterebbe un cucchiaio di un tuo sciroppo… Per te sarebbe uno scherzo da ragazzi! In un attimo sparisce! Perché scrolli il capo? Ok, capito, non vuoi. Hai un’etica. E poi la questione non c’entra con questa fiaba. Ok, non fa niente, mi aggiusterò. Farò da sola, come al solito. Troverò un killer, ma un vero killer, non come quel tontolone del guardacaccia…
-         Stai attenta, Regina, guarda che cadi!

Regina, mentre si confidava con Mafalda, aveva mangiato un’intera torta di nocciole, un tiramisù e un semifreddo al caffè. Ingrassava a vista d’occhio. Il suo enorme sedere stava debordando dalla seggiola. Sì sentì uno scricchiolio e… piombò rovinosamente a terra. I ragazzi cercarono di aiutarla a risollevarsi, ma era come levitata: era diventata così pesante non riuscirono a reggerla. Piangeva tanto per il male, per l’umiliazione, per i dispiaceri che Biancaneve le dava, e forse anche per il vino, che i ragazzi cercarono di consolarla portandole un enorme piatto di profiteroles. Intanto Alice le asciugava le lacrime col suo fazzoletto ricamato, e cercava di consolarla con qualche carezza appiccicosa. E Regina volle rendere partecipe anche la piccola del suo dramma:
-         Lei è più bella, più buona, più gentile, più….
-         Più?
-         Più fine, più umile, più dolce, più…
-         Più?
-         Più… più tutto, ecco.
-         Ah
-         E io soffro, soffro tanto. E nessuno si cura di me…
-         Vuoi un po’ di budino caramellato?
-         Budino caramellato? A una regina così sofferente, budino caramellato? Massì dai, giusto un assaggio.
E in un attimo ripulì un altro piatto.  Piangendo sempre cospicuamente.
-         E’ salato questo dolce. Buono, ma salato!
-         No Regina, sono le lacrime, asciugale su!



Budino con gli amaretti

Ingredienti:
4 uova
Mezzo litro di latte
8 cucchiai di zucchero, più quello che serve per il caramellato
Un cucchiaio di cacao amaro
Una busta di vanillina
4 amaretti

Sbattere le uova con zucchero mescolato al cacao e alla vanillina. Aggiungere il latte e gli amaretti sbriciolati.
Preparare il caramellato mettendo sul fuoco dello zucchero con un cucchiaio di acqua, in un pentolino.  Si deve ottenere un caramello dorato bruciacchiato, ma non troppo scuro. Versare nello stampo per forno e distribuire. Versare il budino nello stampo e infornare per 40-50 minuti in forno non troppo caldo (max 150 gradi).
Il budino dovrebbe essere in realtà cotto a bagnomaria, ma la cottura in forno è più veloce e pratica. 

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