La
strega tornò lenta sui suoi passi.
Era
pensierosa.
La
strega non fa mai sfoggio di sentimenti, belli o brutti.
Niente
dolore niente gioia.
Niente
lacrime niente riso.
Ma
quei furfanti avevano preso un pezzetto del suo vecchio cuore,
duro
come pietra.
Pensava:
che ne sarà di loro, piccoli sprovveduti, teste vuote.
Il
mondo è così duro, difficile.
Ostacoli
e trabocchetti a ogni angolo di strada.
Non
gli ho ancora insegnato abbastanza, è così presto.
Difendersi
dagli inganni, dalle invidie, dalla stupidità degli uomini,
non
è come aver a che fare con Regina o con il pifferaio magico.
Non
sono pronti per il mondo, il mondo vero…
E
io non posso più nulla.
E
non hanno neppure con sé una mela avvelenata, un corno, una piuma magica, una
pozione blu…
Spero
una cosa resti.
Il
seme del dubbio,
che
forse da solo basterà a fargli capire che ci sono
inganno
cattiveria falsità false illusioni e false disillusioni,
a
indicargli quando fermarsi e quando andare avanti.
Un
semino in ogni tasca basterà.
Un
semino vi farà padroni del mondo,
o
padroni di voi stessi, della vostra vita.
Di
più non può fare
la
strega.
I
semini basteranno,
a
meno che quelle inutil genitrici non portino i giubbotti in lavanderia,
con
la loro vana mania del pulito,
avremo
allora lavandaie sagge e bambini
infelici.
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