domenica 25 novembre 2012

Sola



La strega tornò lenta sui suoi passi.
Era pensierosa.
La strega non fa mai sfoggio di sentimenti, belli o brutti.
Niente dolore niente gioia.
Niente lacrime niente riso.
Ma quei furfanti avevano preso un pezzetto del suo vecchio cuore,
duro come pietra.
Pensava: che ne sarà di loro, piccoli sprovveduti, teste vuote.
Il mondo è così duro, difficile.
Ostacoli e trabocchetti a ogni angolo di strada.
Non gli ho ancora insegnato abbastanza, è così presto.
Difendersi dagli inganni, dalle invidie, dalla stupidità degli uomini,
non è come aver a che fare con Regina o con il pifferaio magico.
Non sono pronti per il mondo, il mondo vero…
E io non posso più nulla.
E non hanno neppure con sé una mela avvelenata, un corno, una piuma magica, una pozione blu…
Spero una cosa resti.
Il seme del dubbio,
che forse da solo basterà a fargli capire che ci sono
inganno cattiveria falsità false illusioni e false disillusioni,
a indicargli quando fermarsi e quando andare avanti.
Un semino in ogni tasca basterà.
Un semino vi farà padroni del mondo,
o padroni di voi stessi, della vostra vita.
Di più non può fare
la strega.

I semini basteranno,
a meno che quelle inutil genitrici non portino i giubbotti in lavanderia,
con la  loro vana  mania del pulito, 
avremo allora lavandaie sagge e  bambini infelici.

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